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Critone o Del dovere.

Dialogo di Platone, sul dovere di obbedire alle leggi. Composto verso il 395 a.C., ha come protagonisti Socrate e Critone. Critone giunge all'alba per riferire a Socrate la notizia dell'esecuzione imminente: in realtà vorrebbe convincerlo alla fuga e ne argomenta l'opportunità. Innanzi tutto la gente non deve pensare che gli amici di Socrate non si siano mossi in suo favore. Ma il filosofo risponde che non bisogna preoccuparsi del giudizio della gente, bensì solo di quello dei buoni e che non è tanto importante vivere quanto vivere bene, cioè secondo le leggi e non contro di esse. L'errore in base al quale egli stesso fu condannato proveniva dagli uomini e non dalle leggi, che erano sacre alla città e che in precedenza erano state un bene per la vita di Socrate. Se dunque le aveva accettate in precedenza come vantaggiose e a lui favorevoli, non poteva rifiutarle proprio in quel momento, ma doveva onorarle nello stesso modo anche se dannose.